Per molti è scontato, ma forse non tutti sanno che brunch è un neologismo formato dalla fusione di due parole diverse: breakfast e lunch, ovvero colazione e pranzo.
Un po’ di storia del brunch
Le origini del brunch affondano ovviamente in Inghilterra, nel XIX secolo, rifacendosi ai fastosi buffet organizzati dall’aristocrazia al termine delle battuta di caccia. Il termine «brunch» verrà ufficialmente coniato solo nel 1895 grazie allo scrittore Guy Beringer, che così volle appellare la sua idea di colazione domenicale, più sostanziosa del solito onde potersi riprendere dagli eccessi del sabato sera. La moderna tradizione del brunch nella cultura di massa nasce tuttavia negli Stati Uniti d’America intorno agli anni ’30 del XX secolo.
Dolce e salato, ognuno sceglie ciò che preferisce
Il pasto viene servito generalmente tra le 11.00 e le 15.00, ed è composto da tutti gli elementi tipici di una colazione dolce, con l’aggiunta di carni fredde, salumi, formaggi, torte (dolci o salate) e frutta. La sua diffusione è dovuta soprattutto alla comodità di un pasto meno formale di una colazione o un pranzo, assieme alla possibilità di servirsi da un buffet sul quale è lecito proporre qualunque tipo di cibo, dolce o salato che sia. Il brunch è tipico della domenica, quando ci si alza più tardi del solito e non si ha voglia di aspettare fino all’ora di pranzo per mettere qualcosa sotto i denti.
Una domenica all’ex ospedale psichiatrico
Il brunch perciò è una buona idea per un evento o una festa informale, dove si vuole preferire un contesto meno “rigido” del solito. Il classico pranzo, infatti, impone orari di arrivo e di chiusura definiti per i propri ospiti e questo può scoraggiare la partecipazione. Invece con il brunch tutti si sentono più liberi: gli ospiti possono arrivare sul presto o sul tardi, restare giusto pochi minuti o trascorrere mezza giornata a spizzicare qua e là, chiacchierando con gli altri avventori.
E dove organizzarlo se non nel nostro locale situato nell’ex manicomio di via Borgo Palazzo 130? Tra giardino, mostre d’arte sempre presenti e allestimento ad hoc, diventa un luogo unico per il tuo originale brunch domenicale.
Un menù per tutti
Il brunch solleva l’organizzatore anche dall’annosa questione del menù. “Devo prevedere qualcosa di vegetariano/vegano per chi non mangia carne e pesce… qualcosa per chi è celiaco o intollerante al lattosio… qualcos’altro ancora per rispettare le diverse tradizioni delle confessioni religiose“.
Con il brunch infatti si può avere un menù unico attento a tutte le esigenze. I propri ospiti potranno così scegliere ciò che più gli aggrada, semplicemente prendendo i piatti (dolci e salati) che sono di loro gusto.
Un esempio: il brunch di domenica 15 settembre
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